Questo tracciato di 9 km naturalmente non esiste.
E’ ricavato mettendo insieme alcune delle più belle curve dei circuiti del campionato di Formula 1.
Sono anche indicate le lunghezze dei vari tratti (numeri neri) e la quota altimetrica relativa (numeri verdi). Questa è importante perché la bellezza delle curve dipende anche dai saliscendi che le compongono.
Partenza dal rettilineo principale di 800m verso la prima forte staccata per (1) la curva della Source di Spa, tornante in discesa, dopo un breve rettilineo continua la discesa con (2) le curve 6,7,8 di Spilberg curve medio-veloci impegnative, la pista risale durante il rettilineo successivo e arrivo (3) alla veloce curva Campsa di Barcellona in leggera salita non si vede il punto di corda.
Rettilineo di 450m poi frenata per (4) la Stowe di Silverstone, esi esce sfruttando il cordolo poi accelerazione fino (5) alle curve 7,8 di Shangai un’ampia “S” sinistra-destra molto impegnative seguite a poca distanza dalla (6) Esse di Senna di Interlagos, un’altra sinistra-destra più stretta e in discesa.
Retta di soli 300m prima di affrontare un’altra “S” questa volta destra-sinistra sempre in discesa, (7) sono la curva 1 e 2 i Sepang, accelerazione fino alla successiva frenata per (8) la sopraelevata ex Peralta di Mexico City, poi rettilineo e frenata in curva per impostare (9) le curve 9 e 10 di Sakhir, ancora un allungo di 300m ed ecco (10) la serie 16,17,18 di Austin tre curve a destra da raccordare con un’unica traiettoria.
Un veloce a sinistra mi porta (11) alla sequenza delle “S” e alla curva Dunlop di Suzuka, una veloce a destra che ricorda il passaggio sotto il tunnel di Montecarlo conduce all’ultima curva del Fantacircuito (12) è la Prima di Lesmo a Monza, poi un nuovo giro…