Questo tracciato di 8,2 km naturalmente non esiste.
E’ ricavato mettendo insieme alcune delle più belle curve dei circuiti del campionato di Formula 1.
Sono anche indicate le lunghezze dei vari tratti (numeri verdi) e la quota altimetrica relativa (numeri rossi). Questa è importante perché la bellezza delle curve dipende anche dai saliscendi che le compongono.
Parto dalla linea del traguardo lungo più di un chilometro e arrivo alla (1) Ferradura di Interlagos, destra veloce in salita che tende a chiudere (si sale da 38m a 53m di quota), breve rettilineo poi frenata per la (2) Spoon curve di Suzuka, una lunga doppia curva in leggera discesa.
Rettilineo fino alla (3) Curva Parabolica di Monza, esco in pieno e mi avvicino (4) alle curve 3,4,5,6,7,8 e 9 di Austin, bellissima serie di “s” prima in discesa poi in salita, che richiedono un ritmo perfetto, dopo un rettilineo di 300 m staccata per la (5) Sunway Lagoon di Sepang, che inizia veloce e poi chiude.
Arrivo alla massima velocità per affrontare (6) la velocissima curva Pouhon di Spa, si scende da 58 a 28m di quota, appena il tempo di tornare a respirare e giù in discesa fino a quota zero per (7) la mitica sequenza Eau rouge-Redillion, sinistra-destra- sinistra prima in discesa poi subito in salita di nuovo a 28m, ecco subito la strana frenata per (8) la curva spirale di Shangai (curve 1,2,3,4).
Piega a sinistra veloce per allinearmi alla sequenza (9) delle curve Elf-Renault di Barcellona (curve 1,2,3) esco velocissimo dalla 3 pronto per affrontare (10) la serie “infernale” Maggots, Becketts e Chapel di Silverstone ed ecco di nuovo il traguardo…
Giro teorico F1 in 2’17” media 215 km/h
Profilo altimetrico: